Stanotte mentre dormivo
le mie parole mi han telefonato
per chiedere se ci fosse
qualcosa di sbagliato:
se dovessero temere
il mio assordante silenzio
più che le mie
– quindi Loro –
non tenere parole

In quel momento ho compreso
che tutto è in me compreso
nel senso: compresso al punto che
si ignori o si comprenda
pur complesso
comunque c’è

Comunicazione avviata
senza fiatare:
con tale fare
ho messo a stendere
quel presunto vociare
su questa musica
rubatami dall’anima
in piena notte
di luna piena

Tutto è successo
come fosse una fiaba:
c’era una volta…
Ed in quell’istante
la volta è diventata celeste
si è illuminata
come la pila di volta

E questa mia condotta
è stata la chiave di volta
per ricondurre
a letto
le mie parole

Più mute di me
con im-mutato affetto

Un sogno perfetto.