“Si tratta di far si’ che la natura riprenda il suo corso e di rispettare il diritto alla morte cosi’ come si deve rispettare quello alla vita: interrompere l’alimentazione artificiale a Eluana non e’ la ‘consumazione di una vita’ ma far riprendere un percorso naturale che e’ stato interrotto non al momento dell’incidente che ridusse in coma mia figlia, ma quando furono adottati i protocolli di rianimazione che hanno portato Eluana allo stato che conosciamo: il coma vegetativo permanente. Questo e’ innaturale. Lo stato in cui versa e’ stato creato clinicamente, contro natura. Da questa condizione ne deve uscire in modo altrettanto clinico seguendo, comunque, tutti i protocolli in rispetto della sua dignita’ umana”
“Io non voglio insegnare niente a Bagnasco – ha precisato papà Beppino – perché come tutte le persone ha il diritto di esprimere la propria posizione che, in questo caso, ricalca il magistero della Chiesa ma la Chiesa rispetti le volonta’ di Eluana”.

Questo, nella filosofia Leviatana, è ciò che più si avvicina al concetto
di Santo Padre